Presentazione

Il Seminario patriarcale di Venezia, in particolare dopo il suo trasferimento in quello che fu il convento dei padri Somaschi alla Salute nel 1817, raccolse un cospicuo numero di volumi manoscritti e a stampa, provenienti dalle soppressioni napoleoniche e da consistenti donazioni di privati, ecclesiastici e non.

Questa attività di raccolta, accompagnata in minima parte da acquisiti, proseguì anche nei decenni successivi soprattutto nei primi anni del Novecento, con l’istituzione della Facoltà di Diritto Canonico promossa dal patriarca Giuseppe Sarto (Pio X).

Con il patriarca Roncalli, nella seconda metà degli anni ‘50, venne eretta, accanto alla Biblioteca del Seminario, la Biblioteca Sacerdotale “S. Lorenzo Giustiniani” che accoglieva testi di teologia e storia più aggiornati in vista della formazione del clero veneziano.

Da parte dei patriarchi che si succedettero non mancò mai il sostegno e l’arricchimento di questo Istituto.

Agli inizi del terzo millennio prese avvio la Fondazione Studium Generale Marcianum che investì e convogliò un congruo numero di contributi pubblici e privati per l’ammodernamento dei locali e delle raccolte bibliotecarie, divenendone gestore. Grazie a questa opera la Biblioteca dello Studium Generale Marcianum venne riconosciuta come Biblioteca diocesana e, in seguito, intitolata a papa Benedetto XVI che l’inaugurò in occasione della sua visita a Venezia nel maggio del 2011.

Nel corso degli ultimi decenni, pur mantenendo il ruolo di punto di riferimento locale per gli studi specialistici in Teologia e Storia della Chiesa, ha notevolmente sviluppato il settore di Diritto canonico ed ecclesiastico, grazie all’impegno economico della Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X. Continua così a mantenersi viva la tradizione che ha permesso al Seminario di formare la propria prestigiosa raccolta libraria e di offrirla alla Chiesa ed alla società.

Attualmente le sale di studio della Biblioteca diocesana sono aperte al pubblico per la consultazione dei fondi bibliotecari moderni, mentre l’accesso alla consultazione dei fondi antichi e delle raccolte archivistiche è gestito dall’Archivio storico del Patriarcato di Venezia